Lo Yeti è una creatura leggendaria che fa parte cultura e delle credenze popolari delle popolazioni locali dell'Himalaya, entrata ormai anche nell'immaginario collettivo della cultura mondiale.Conosciuto anche come abominevole uomo delle nevi, termine originato da un'errata traduzione giornalistica dell'espressione in lingua nepalese Metoh Kangmi (letteralmente "uomo-orso delle nevi"), il termine Yeti deriva invece da yeh-teh che significa "Quella cosa là", espressione tipica usata dagli sherpa per indicare la mitica creatura.La figura dello Yeti dell'Himalaya sembra avere "parentele" simili sparse in tutto il mondo: nella regione caucasica e nella vasta fascia che va dal Pamir, attraverso l'Asia Centrale e la Mongolia, fino alla Siberia Orientale vivrebbe l'"Alma"; sulle montagne della Cina Centrale, in Indocina e in Malesia si nasconderebbe lo Xuèrén o "uomo selvatico"; negli altipiani della Russia il Chuchunaa; nel nord ovest americano, tra le Montagne Rocciose e il Pacifico, si dice vivrebbe il "Sasquatch" o "Bigfoot".Ogni stato citato ha promosso proprie ricerche scientifiche per indagare e fare luce sull'effettiva presunta esistenza di queste creature. Ma dal primo presunto avvistamento effettuato dal Colonnello Britannico A.L. Waddell, nel 1889, ad una quota di 5.000 metri di altezza, alla frontiera tra Nepal, Tibet e Buthan, fino ad oggi sono state avvistate e fotografate solo impronte, con l'eccezione di scalpi e pellicce rinvenuti e conservati come reliquie da alcuni monaci, che si sono rivelati poi appartenere a specie animali note. Nel 1980 Meng Quingbao ha avvistato un migliaio di impronte di cui ha riportato alcuni calchi, addirittura della lunghezza di 46 cm, di forma e dimensioni dissimili da quelle della fauna circostante conosciuta, oltre ad alcuni peli. C'è chi sostiene che appartengano ad un antenato del Gigantopiteco, vissuto nel tardo Pliocene, ritenuto estinto, ma di cui potrebbero essere rimasti in vita alcuni esemplari isolati (d'altronde non sono poche in zoologia le cosiddette "specie Lazzaro").In base alle conoscenze zoologiche e antropologiche, sarebbe comunque impossibile, per una specie così antica e isolata, vivere in piccoli gruppi familiari in un ambiente di altissima quota dove è difficile trovare nutrimento e con l'isolamento che genererebbe una progenie malata nel DNA per riproduzione tra consanguinei. È opportuno inoltre ricordare come, fino ad oggi, non sia mai stato rinvenuto neppure un reperto osseo riconducibile direttamente alla leggendaria creatura.Il 17 ottobre 2013 gli scienziati, confrontando il DNA di alcuni peli presumibilmente appartenenti allo Yeti con quello di un orso polare, hanno stabilito che la creatura leggendaria coinciderebbe in realtà con una sottospecie ibrida di orso, alla base del mito popolare, fornendo così una prova sperimentale alla teoria mitologica sostenuta per primo dall'himalaysta Reinhold Messner alla fine degli anni novanta.
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