Il populismo di destra è un'ideologia politica che combina populismo e anti-elitarismo con un posizionamento sulla destra dello scacchiere politico. Mescola una tendenza al laissez-faire e al liberismo ("meno tasse") con alcuni elementi della Nuova Destra, il rifiuto dell'uguaglianza sociale e dell'egualitarismo (e quindi di progetti politici finalizzati al suo raggiungimento), la critica del multiculturalismo e il contrasto all'immigrazione. La tendenza populista è testimoniata dall'uso strumentale dei sentimenti popolari, dai richiami all'antipolitica (che diventa lo strumento principale di coinvolgimento del popolo e quindi di acquisizione del consenso), e dagli appelli all'uomo comune in contrasto con le istituzioni, con le élite, e con l'establishment. Altre caratteristiche spesso presenti nei partiti della destra populista sono una leadership carismatica, la demonizzazione degli avversari politici, la ricerca di un capro espiatorio (spesso identificato nello "straniero"), il cospirazionismo, e il produzionismo. I partiti europei condividono inoltre un diffuso euroscetticismo. Pur essendo caratterizzato dalle tendenze sopra esposte, il populismo di destra non è in realtà un monolite unico, e anzi si registrano alcune differenze tra i vari movimenti, dovute alla diversa storia e cultura politica che li hanno generati; mentre alcuni di questi partiti nascono da movimenti neofascisti o comunque di estrema destra, altri sono sorti invece grazie a scissioni da partiti conservatori o liberali. Non esiste un'organizzazione internazionale che raggruppi questi partiti, né un partito europeo; al Parlamento Europeo i populisti di destra non formano un gruppo a sé, ma si dividono tra i Non Iscritti e altri gruppi di destra, come Europa della Libertà e della Democrazia o, in passato, il Gruppo Tecnico delle Destre Europee, il gruppo Identità, Tradizione, Sovranità, il gruppo per un'Europa delle Democrazie e delle Diversità, e quello Indipendenza e Democrazia. Herbert Kitschelt, seguito poi da Pierre-André Taguieff, ha diviso i partiti populisti di destra in tre diverse tendenze o sottocategorie: la nuova destra radicale, caratterizzata dalla difesa del mercato e da una visione autoritaria, i partiti del cosiddetto welfare sciovinista e, infine, i rappresentanti del populismo antistatale/antistatalista. A partire dagli anni novanta partiti populisti di destra si sono affermati in diversi stati europei, come per esempio Francia, Italia, e Paesi Bassi. Secondo Chantal Mouffe, l'ascesa del populismo di destra è stata spesso una conseguenza dell'affievolimento delle differenze tra i partiti tradizionali di destra e sinistra, dovuto a uno schiacciamento di questi verso il centro, e alla capacità di questi nuovi movimenti di saper dare espressione a esigenze non più rappresentate dai partiti esistenti.
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