Per dono (detto anche regalo o presente) si intende il passaggio di proprietà di un bene da un soggetto ad un altro senza una compensazione diretta che deriverebbe dallo scambio commerciale, anche se ciò può comportare un'aspettativa di reciprocità, o un ritorno in termini di prestigio o simili. In molte società umane, il gesto di scambiarsi doni a vicenda contribuisce alla coesione sociale. Per estensione, il termine "dono" si può riferire a qualunque cosa fatta liberamente e spontaneamente, atta a rendere l'altro più felice o meno triste, come ad esempio un favore, un atto di perdono o una gentilezza. Dono può anche indicare un particolare talento o abilità che, invece di essere appresa attraverso un lungo e difficile percorso di studio e pratica, si presenta come innata o che comunque viene appresa in modo semplice e spontaneo. In questo caso "dono" è sinonimo di "dote", e infatti si parla di persone "dotate" in un particolare campo. Il dono, in questo contesto, può essere considerato come fatto dalla natura o da un Dio, nel caso di credenza religiosa, e ricevuto alla nascita della persona a cui è rivolto. Lo studioso francese Marcel Mauss ha elaborato negli anni 1920 una teoria del dono dal punto di vista antropologico, basandosi sui risultati di famose ricerche etnografiche. Tra gli scritti di Marcel Mauss "L'Année Sociologique" ci sono saggi che offrono spunti di riflessione sulla cultura, sulla magia dei rituali, del sacrificio e dello scambio dei doni (braccialetti di conchiglie rosse scambiati con braccialetti di conchiglie bianche) tra melanesiani e polinesiani per rafforzare la fiducia dei popoli. Il dono per quanto spontaneo non è libero perché costituisce un'aspettativa della sua restituzione, perché fa parte di un sistema di obblighi e diritti proprio della società in cui si appartiene.
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